Io accetto totalmente l'essere umano, così com'è, perchè solo in questo modo si può trasformare.
Certo, io ti accetto così come sei, ma il mio accettarti non significa che devi rimanere come sei: la mia accettazione significa che comunque tu sia, io ti rispetto, ti amo....

Io sto tentando un metodo totalmente diverso. Ti accetto così come sei, ma questo non significa che voglio che tu rimanga come sei. Ti amo come sei, ma ti amo perchè in te hai un enorme potenziale, una possibilità infinita di crescita: basta solo un piccolo sforzo, e puoi diventare luce per te stesso. (Osho)

martedì 14 dicembre 2010

Le persone non cambiano….ne siamo davvero sicuri?

Spesso sentiamo pronunciare la frase: le persone non cambiano, è inutile anche solo provarci, perché quello che è tondo non diventerà mai quadrato….trovate un riferimento a quest’ultima frase anche su questo blog. E continuo a sostenere che sia così, ovviamente quando parliamo di un cambiamento radicale, …ma è davvero così???

Ma per la scienza il cambiamento è l'unica costante: l'energia e la materia si trasformano. Pertanto è innaturale cercare di non cambiare.

Quindi le persone cambiano.

E il cambiamento è evidente nella capacità che abbiamo tutti noi di adattarci alle variazioni della nostra vita. L’evoluzione è il più grande cambiamento al quale tutti siamo sottoposti da quando l’essere umano ha messo piede sulla terra ed è un cambiamento che continua e continuerà finché non ci estingueremo o semplicemente finché non diventeremo qualcos’altro a forza di cambiare.

Quello che però ci fa soffrire e ci complica la vita dal punto di vista del cambiamento e delle relazioni nella gestione dell’emotività, è che la realtà cambia ma il voler restare aggrappati ai ricordi, a ciò che era, è innaturale.

Quindi non è che le persone non cambiano. Semplicemente le persone credono di non cambiare, e vorrebbero fortemente non farlo.

E soprattutto noi vorremmo che le persone non cambiassero, nemmeno dopo un trauma, nemmeno dopo un lungo viaggio in Tibet alla ricerca più profonda di sé, nemmeno dopo un coma profondo, nemmeno dopo un milione di anni.

Ma qual è il giovamento in tutto questo? Che cosa otteniamo di buono dal voler rimanere radicati, incollati e aggrappati ai nostri ricordi, alla nostra sofferenza, alle nostre paure? Direi che la risposta varia tra: niente e altra sofferenza.

Esatto è proprio così.

Niente. Perché dovremmo imparare a evolverci noi per primi.

Altra sofferenza. Perché le situazioni che ci hanno fatto soffrire una volta, sicuramente ci faranno soffrire ancora se non impariamo il modo, nuovo, di affrontarle e se ripetiamo costantemente ed incessantemente gli stessi schemi.

Quindi il primo cambiamento reale deve avvenire in noi.

Perché se non la smettiamo di attribuire all’esterno delle responsabilità che invece sono solo nostre, allora la sofferenza sarà garantita, nonostante l’evoluzione.

Il primo passo verso il cambiamento quindi è accettare che questo avvenga.

E poi muoversi di conseguenza per cambiare in noi quello che ci fa stare male, che ci fa ripetere i soliti schemi, che ci fa rivivere le solite sofferenze, che ci fa trascorrere ore di infelicità a piangerci addosso.

Ha poco senso continuare a fare la vittima se poi non facciamo niente per cambiare la nostra situazione.

Smettiamola di riversare sugli altri le nostre aspettative e le nostre necessità, perché alla fine è ovvio che verremo delusi, gli altri non sono venuti al mondo per risolvere i nostri problemi e le nostre tragedie emotive.

Ognuno dovrebbe assumersi la responsabilità delle proprie necessità ed aspettative. Solo così ci si comporta in modo adulto e si riesce a procedere nel processo evolutivo, a testa alta.

E poi smettiamola di guardarci indietro. Come se avessimo la coda. Nemmeno i gatti si guardano la coda, eppure loro ce l’hanno.

Il tempo procede in avanti, l’evoluzione procede in avanti, gli esseri viventi, siano essi animali o vegetali, procedono in avanti, migliorandosi rispetto all’ambiente circostante. Possibile che solo l’essere umano abbia difficoltà a fare questo?

Cosa ci blocca?



La paura ci blocca. Eccolo lì, il generatore di ansia per eccellenza!

La paura di cosa?

Di perdere le nostre certezze? Ma se le nostre certezze altro non sono che conferme di: sofferenze, legami sbagliati, aspettative, schemi, responsabilità del prossimo sulla nostra vita….allora cos’è che ci terrorizza tanto? Dovremmo essere invece pronti a prendere tutte queste cose, metterle in uno zaino, legarci un bel macigno e buttarle sul fondo dell’oceano, così da perderle per sempre e rimpiazzarle invece con: fiducia, voglia di vivere, desiderio di realizzare le proprie aspettative in autonomia, amare noi stessi, rispettare noi stessi, scegliere quello che ci piace e ci fa stare bene.



Allora forza! Rimbocchiamoci le maniche, prepariamoci al cambiamento e lasciamo andare la paura, perché tutto è nelle nostre mani, l’evoluzione è nelle nostre mani!

4 commenti:

CeccoDotti ha detto...

Ho troppa roba da mettere dentro lo zainetto. Non ci sta.
E poi non ho più neppure lo zainetto: l'ho buttato, prima del trasloco, insieme a certa roba...
Ciao

Franz ha detto...

Si cambia,si cambia,ahhh se si cambia....bisogna solo trovare il coraggio di riconoscerlo,nessuno rimane sempre lo stesso.
PS
Se vinco al superenalotto sai come cambio?? :-))))

Ciaooo,bacio!!

Roberta ha detto...

Franz, se vinci al superenalotto cambio anche io :) :) siamo d'accordo vero??? ahahahah

alby ha detto...

Si, le persone cambiano, e io ne so qualcosa....soprattutto quando si mette in mezzo un altra persona, ho avuto una fidanzata, almeno, pensavo la fosse, poi improvvisamente, cambia, cambia il carattere, cambia lei, anche nel look, e progressivamente, si rompe quel sottile filo che ci unisce. Le persone cambiano, è così.