Io accetto totalmente l'essere umano, così com'è, perchè solo in questo modo si può trasformare.
Certo, io ti accetto così come sei, ma il mio accettarti non significa che devi rimanere come sei: la mia accettazione significa che comunque tu sia, io ti rispetto, ti amo....

Io sto tentando un metodo totalmente diverso. Ti accetto così come sei, ma questo non significa che voglio che tu rimanga come sei. Ti amo come sei, ma ti amo perchè in te hai un enorme potenziale, una possibilità infinita di crescita: basta solo un piccolo sforzo, e puoi diventare luce per te stesso. (Osho)

mercoledì 29 dicembre 2010

il cielo è sempre più blu....ma il mio cielo è a colori!


Mi capita e mi è capitato e chissà... sono certa che capiti anche a voi, di immaginare la mia vita, da vecchia signora, con i capelli bianchi e tanta vita vissuta alle spalle...mi vedo lì, in una casa di legno, un cottage, con un bel giardino dove coltivare fiori profumati ed erbe aromatiche, con i miei gatti, con il mio computer, pieno di appunti e di pensieri notturni, di libri e di traduzioni, e di lettere d'amore e di canzoni, e di fotografie di amici e di amori di tutta una vita...


...mi vedo lì, su un dondolo nel mezzo del giardino, il sole mi scalda le mani e il viso, chiudo gli occhi e annuso il profumo del mare, e il suono della risacca mi accompagna, accompagna i miei occhi che guardano lontano e vedono il passato e il presente, i miei occhi ancora brillanti di gioia e di speranza, di felicità e di sogni, nonostante la mia età, nonostante il tempo da vivere non sarà eterno.

ma sono lì, seduta, con un libro in grembo e osservo il mondo che mi circonda, e ricordo....



mi ricordo...

mi ricordo di una bambina, con i capelli corti, che come una scimmietta giocava sugli alberi, saliva e scendeva da quell'albero in giardino, la porta di casa per noi piccoli, dal giardino lui si ergeva maestoso fino alla strada e noi lo trattavamo come un amico, conosceva tutto di noi e ci nascondeva tra i suoi rami,complice.


mi ricordo quella bambina che giocava come un maschiaccio a guardia e ladri, a pallone, e alla quale non piaceva fare la mamma, ma preferiva fare il marito, che va a lavorare e lascia moglie bambina e bambola a casa, mi ricordo quella bambina che non si faceva picchiare dai maschi ma diventava il capo banda e difendeva le bambine con le treccine e i vestitini ordinati. mi ricordo quella bambina che in un negozio di giocattoli ha chiesto a Babbo Natale una macchina della polizia.

mi ricordo quella bambina in una scuola fredda, dove gli altri bambini parlavano in modo diverso, dove la maestra credeva che lei fosse un animaletto, perchè viveva su un isola e non sapeva niente di questo "continente", mi ricordo quella bambina che ogni volta che doveva recitare a scuola le veniva la febbre per l'emozione, mi ricordo quando si sedeva vicino al lettino del fratellino per leggergli le fiabe, mi ricordo...quando la mamma e il papà litigavano furiosamente, quando quella bambina non capiva il perchè di tante parole urlate così forte...

mi ricordo quella bambina crescere, e amare un nonno meraviglioso e sempre presente, un nonno che raccontava mille storie e che parlava spesso con i gesti, mi ricordo quella bambina crescere, piena di entusiasmo, piena di felicità, quasi ingenua, sempre sorridente.

mi ricordo il primo bacio, dato sui banchi di scuola, anche in quell'occasione, prima di riuscire a dare il primo bacio la bambina era dovuta rimanere a casa, con la febbre, per l'emozione. mi ricordo ancora lui, e i suoi occhi che brillavano, ricordo ancora la sua gentilezza e le sue parole, la sua risata, e la sento ancora, dentro al cuore quando ci penso.


mi ricordo quella bambina adolescente e il primo vero bacio, umido, viscido, non proprio quello romantico che si aspettava...ma a quel bacio ne sono seguiti altri, decisamente più romantici, decisamente più emozionanti...

mi ricordo il primo amore, quello vero, quello che ogni volta che arrivavo correvo a casa sua per dirgli "sono qui, sono arrivata", e lui mi abbracciava forte e suonava la sua chitarra, e mi raccontava i suoi sogni. mi ricordo i primi tormenti del cuore, le prime ansie, le prime paure, le prime discussioni, un amore durato anni e mai dimenticato, mai perduto.

mi ricordo il grande amore, quello che ti fa palpitare, quello dei grandi gesti, quello delle canzoni di vasco urlate in spiaggia, quello dei lunghi viaggi in autobus per salutarmi al porto, quello senza futuro, quello che troppa paura di amare ci ha tenuto lontani e poi riavvicinati e poi ci ha fatto provare un'emozione unica, quella del "ti devo rivedere prima di sposarmi", un amore mai lasciato, un amore sempre vivo nel cuore, un amore che ha superato l'adolescenza ed è tornato negli anni.

mi ricordo la mia prima volta, mi ricordo che ho riso molto, mi ricordo un anello, mi ricordo l'idea di un sogno che però non era il mio, mi ricordo di aver abbandonato, di aver lasciato, di aver detto no...quanti altri no avrei detto nella mia vita.

mi ricordo il grandissimo amore, l'amore complice, quello di 7 anni insieme, quello della convivenza, quello dei progetti, quello delle paure, quello dei contrasti, quello della velocità, quello del percorrere la strada, la stessa, ma a velocità troppo diverse per poter andare avanti insieme. l'amore che è diventato una grande e meravigliosa amicizia. e poi mi ricordo l'amore oppressivo, quello del ti voglio a tutti i costi, quello della paura, quello delle urla, quello della persecuzione, quello della violenza. quello della nausea e della luce accesa di notte, quello che ti chiudi a chiave dentro casa, quello che non rispondi al citofono. quello della lontananza da tutti gli uomini perchè la paura era troppo forte. quello del non riuscire a dare più niente perchè totalmente svuotata dalle emozioni, totalmente svuotata da me.

e poi mi ricordo l'amore invincibile, quell'amore che ti restituisce la fiducia, quell'amore che si avvicina piano, come ad un gattino impaurito e ferito, quell'amore che ti accarezza lentamente, quell'amore che ti fa sentire il calore di un abbraccio e che ti riporta a casa, di notte, che ti accoglie a piedi nudi, che ti guarda e ti stringe forte e non vorrebbe lasciarti mai. mi ricordo quell'amore che va via, quello che piange, quello che lascia, quello che lentamente dimentica, quello che non parla più, quello che ti raccontava tutto e ora c'è freddo, mi ricordo quell'amore spaventato, impaurito, dalle emozioni, un amore che va via e non tornerà, un amore che non si sa come finirà, un amore pieno di speranza e di sogni...

mi ricordo...

mi ricordo un cuore che batte forte, il mio. un cuore che ha provato mille emozioni e che si è innamorato sempre, un cuore che crede che l'amore sia il dono più grande e vuole amare ancora, anche se vorrà dire soffrire, anche se non si sa come andrà a finire.

e ora il ricordo di me, seduta sul dondolo, in mezzo ad un giardino pieno di fiori ed erbe aromatiche, con un libro in grembo, che annuso l'aria che profuma di mare, io seduta lì, sola, in mezzo al mio cuore, in mezzo ai miei pensieri notturni, ai miei libri, alla mia vita, io sola in mezzo ai miei ricordi....ma negli occhi sempre la stessa fiducia, la stessa speranza, lo stesso amore, la stessa forza, negli occhi e nel sorriso ancora io...


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