Io accetto totalmente l'essere umano, così com'è, perchè solo in questo modo si può trasformare.
Certo, io ti accetto così come sei, ma il mio accettarti non significa che devi rimanere come sei: la mia accettazione significa che comunque tu sia, io ti rispetto, ti amo....

Io sto tentando un metodo totalmente diverso. Ti accetto così come sei, ma questo non significa che voglio che tu rimanga come sei. Ti amo come sei, ma ti amo perchè in te hai un enorme potenziale, una possibilità infinita di crescita: basta solo un piccolo sforzo, e puoi diventare luce per te stesso. (Osho)

mercoledì 16 maggio 2012

Morire è un po' dormire...


Le persone muoiono.

La vita finisce e noi restiamo qui, a guardare il vuoto. Il vuoto che prima era riempito da un corpo familiare, da un odore che riconoscevamo tra un milione, da quella risata, unica e capace di farci subito provare allegria. Le persone muoiono. Tutte le persone muoiono ogni giorno, persone che non conosciamo, persone che vivono dall’altra parte del mondo e che non sappiamo nemmeno che esistono. Ma ogni giorno qualcuno in ogni parte del mondo lascia un vuoto nel cuore delle persone che lo hanno amato.

Non ho paura della morte, non ho mai temuto che la mia vita finisse, ma ho sofferto la mancanza di persone care che ora non ci sono più. Mi mancano ancora, a distanza di anni.
Se mi fermo a pensare a tutte le persone che ho amato nella mia vita e che ora non ci sono più, il vuoto si amplifica per il numero di sguardi e per il numero di anni trascorsi nell’assenza.

Credere in Dio, qualsiasi Dio, significa che la morte è parte della vita e che le persone che muoiono in qualche modo restano sempre con noi. Ma quando entri in una stanza e non senti più quella risata, quando apri un libro e trovi un foglietto scritto a mano dalla persona cara, quando in un parcheggio senti il profumo che ti ricorda quella persona, allora il vuoto si amplifica e si stringe il cuore, lo stomaco e la mente si ferma.

Forse la morte non esiste. Forse è solo un’altra dimensione di questo stesso mondo. Come attraversare un muro e trovarsi all’improvviso dall’altra parte. Riuscire a vedere quello che succede da questa parte del mondo ma non poter comunicare, non poter interagire se non per brevissimi istanti, quell’istante che un campanellino suona, quell’istante in cui sentiamo un profumo familiare, quell’istante in cui nella dimensione del sogno riusciamo a vivere realmente la presenza fisica della persona amata che non è più viva in questa parte del mondo.

Una cosa però la so.

So per certo che le persone che muoiono in qualche modo restano, sono sempre vicine a noi. Se ci fermassimo un istante ad ascoltare potremmo sentirli camminarci accanto, se ci fermassimo un istante ad ascoltare potremmo sentire le loro carezze sul viso, quel conforto e quella forza che solo chi riesce a leggere dentro il nostro cuore e dentro la nostra anima può darci. Ed è proprio quando siamo più fragili che riusciamo a fermarci un istante ad ascoltare…