Le
persone muoiono.
La
vita finisce e noi restiamo qui, a guardare il vuoto. Il vuoto che prima era
riempito da un corpo familiare, da un odore che riconoscevamo tra un milione,
da quella risata, unica e capace di farci subito provare allegria. Le persone
muoiono. Tutte le persone muoiono ogni giorno, persone che non conosciamo,
persone che vivono dall’altra parte del mondo e che non sappiamo nemmeno che
esistono. Ma ogni giorno qualcuno in ogni parte del mondo lascia un vuoto nel
cuore delle persone che lo hanno amato.
Non
ho paura della morte, non ho mai temuto che la mia vita finisse, ma ho sofferto
la mancanza di persone care che ora non ci sono più. Mi mancano ancora, a distanza
di anni.
Se
mi fermo a pensare a tutte le persone che ho amato nella mia vita e che ora non
ci sono più, il vuoto si amplifica per il numero di sguardi e per il numero di
anni trascorsi nell’assenza.
Credere
in Dio, qualsiasi Dio, significa che la morte è parte della vita e che le
persone che muoiono in qualche modo restano sempre con noi. Ma quando entri in
una stanza e non senti più quella risata, quando apri un libro e trovi un
foglietto scritto a mano dalla persona cara, quando in un parcheggio senti il
profumo che ti ricorda quella persona, allora il vuoto si amplifica e si
stringe il cuore, lo stomaco e la mente si ferma.
Forse
la morte non esiste. Forse è solo un’altra dimensione di questo stesso mondo.
Come attraversare un muro e trovarsi all’improvviso dall’altra parte. Riuscire
a vedere quello che succede da questa parte del mondo ma non poter comunicare,
non poter interagire se non per brevissimi istanti, quell’istante che un
campanellino suona, quell’istante in cui sentiamo un profumo familiare, quell’istante
in cui nella dimensione del sogno riusciamo a vivere realmente la presenza
fisica della persona amata che non è più viva in questa parte del mondo.
Una
cosa però la so.
So
per certo che le persone che muoiono in qualche modo restano, sono sempre
vicine a noi. Se ci fermassimo un istante ad ascoltare potremmo sentirli
camminarci accanto, se ci fermassimo un istante ad ascoltare potremmo sentire
le loro carezze sul viso, quel conforto e quella forza che solo chi riesce a
leggere dentro il nostro cuore e dentro la nostra anima può darci. Ed è proprio
quando siamo più fragili che riusciamo a fermarci un istante ad ascoltare…
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