Perché
non riusciamo a lasciare andare?
Perché
ci attacchiamo alle persone e non riusciamo ad andare avanti, anche se ci hanno
trattato male, deluso, amareggiato, ferito nel peggiore dei modi?
Perché semplicemente
non riusciamo a guardare dentro di noi e dire “addio”, voltando pagina e
ricominciando a vivere una nuova esistenza senza questi elementi di disturbo?
Spesso
dirsi: “sono stata sposata con lui per 12 anni” - “so che dentro al suo cuore prova ancora
qualcosa per me” – “guarda la sua nuova fidanzata e dimmi se non mi somiglia?” è
solo un alibi.
Costruiamo
castelli d’aria e foglie, ci andiamo a vivere e poi creiamo delle illusioni
nelle quali, le persone che ci hanno causato più dolore, sono protagoniste di
favole a lieto fine.
Ma
queste sono tutte balle. Sono alibi!
Ci
inventiamo che loro hanno passato un brutto periodo della loro vita, nell’infanzia
magari o peggio nell’utero materno, bambini reincarnati dopo mille vite di
sofferenza che si portano dietro un karma sfigato e “non lo fanno per
cattiveria, è l’universo che li mette davanti a queste situazioni in cui l’unica
possibilità è comportarsi da stronzi…”
Già….che
donna insensibile sono! Non ci avevo mica pensato alla storia della
reincarnazione e del karma…effettivamente…e io che credevo che uno quando è
stronzo lo è solo perché la stronzaggine si è impossessata di lui ed è stronzo
solo perché è stronzo e pure cattivo, il più delle volte!
Ci
sarebbe un’altra domanda a questo punto ed è la seguente: perché siamo solo noi
donne a farci del male così? La fustigazione della donna è forse diventato uno
sport olimpico?
In
un certo senso sì.
E’
come se investissimo queste persone di un ruolo fondamentale: renderci felici.
Ma
lo facciamo sapendo già che sono degli egoisti, immaturi, pieni di sé,
accentratori, bastardi figli di una madre che gli ha rifiutato l’allattamento
al seno dal primo istante di vita… Però noi da buone autolesioniste li
investiamo ugualmente di questo ruolo. Li guardiamo, negli anni, farci del male
gratuitamente e continuiamo ad offrirgli il ramoscello d’ulivo e la medaglia d’oro
dello “stronzo dell’anno” eppure continuiamo a crederci…e loro continuano ad
approfittare di noi.
Ora
mi ripeterò…
Se
un uomo approfitta di noi e se questo uomo, a maggior ragione, è un bastardo che
approfitta di noi da anni, lui resta un bastardo, ma le sceme siamo noi che gli
permettiamo ancora oggi di farci piangere per lui.
La
domanda è questa: lo facciamo perché siamo certe di non valere abbastanza,
oppure semplicemente perché speriamo ancora che quell’uomo rinsavisca e ci
chieda scusa per tutto il male che ci ha fatto?
La
seconda parte della domanda è la risposta alla prima parte.
Se
crediamo e speriamo che un uomo così guarisca da sé stesso, allora siamo certe
di non valere abbastanza.
In
certi casi, infatti, l’unica e sola possibilità di salvezza è lasciare andare.
Lasciamoli andare, ovunque vogliano purché non sia dove siamo noi.
Possibilmente il più lontano possibile da noi, lasciamoli andare,
dimentichiamoli, cancelliamoli, sparaflashiamoci
la memoria come nei film di fantascienza e dimentichiamo che queste persone
siano state “l’amore della nostra vita”… e non aspettiamo che siano loro a
guarire, ma guariamo noi dalla nostra stessa malattia, prima di morire
avvelenate da noi stesse e dal nostro stupido e inutile orgoglio.
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