Io accetto totalmente l'essere umano, così com'è, perchè solo in questo modo si può trasformare.
Certo, io ti accetto così come sei, ma il mio accettarti non significa che devi rimanere come sei: la mia accettazione significa che comunque tu sia, io ti rispetto, ti amo....

Io sto tentando un metodo totalmente diverso. Ti accetto così come sei, ma questo non significa che voglio che tu rimanga come sei. Ti amo come sei, ma ti amo perchè in te hai un enorme potenziale, una possibilità infinita di crescita: basta solo un piccolo sforzo, e puoi diventare luce per te stesso. (Osho)

mercoledì 5 gennaio 2011

Il buonumore, questo sconosciuto

Ora, io non voglio dire che bisogna inventarsi per forza una ragione per essere felici, ma piuttosto vorrei dire che la felicità non esiste.

Un attimo…lasciatemi finire prima di iniziare a brontolare!


La felicità, come spesso la intendiamo noi, non esiste perché crediamo che il concetto di felicità sia direttamente proporzionale al mondo esterno, quello che ci circonda, alle persone che frequentiamo, alle situazioni che viviamo, esternamente a noi. Ecco, questa felicità non esiste. E’ un concetto di plastica, ed è un concetto errato.

Con questo concetto in testa, ormai interiorizzato dal nostro essere, viviamo le nostre giornate. Ci alziamo la mattina già con il broncio, ci trasciniamo in macchina per iniziare una nuova giornata di lavoro e imprechiamo contro chiunque incontriamo sulla nostra strada, arriviamo a lavoro e a stento pronunciamo la parola “buongiorno”, e se lo facciamo non accompagniamo questa parola con la sua immagine: un sorriso. Lavoriamo con fatica e contando i minuti che ci separano dalla fine del turno e poi andiamo via, senza per questo godere della agognata “libertà”, ma buttandoci nuovamente in macchina e pensando a tutte le cose da fare : il traffico, il semaforo, pagare le bollette, rigovernare, cercare ed infine trovare il parcheggio,…sempre con la solita faccia contrita, sempre con il solito umore nero che ci accompagna per tutta la giornata e per tutta la settimana. Se questo non bastasse poi, continuiamo a basarci sugli altri, sulle azioni che gli altri compiono nei nostri confronti, su quello che pensano di noi, su quello che le persone che sono o sono state importanti ricordano o dimenticano di noi, e basandoci su questo siamo infelici.

Una relazione finisce e noi ancora ci attacchiamo a lui/lei. Monitoriamo le sue azioni sui social network, estrapoliamo le sue emozioni dai messaggi che lascia o che scarica nella rete e ci convinciamo che, se non avremo di nuovo qualcuno da amare e da cui essere amati allora non saremo più felici….niente di più sbagliato!

Quindi direi che il buono proposito per l’inizio del nuovo anno e per tutti gli altri a seguire è il seguente, essere davvero felici. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario seguire alcune piccole e semplici regole, anzi…ne basta solo una:

  1. Regola: La felicità non è esterna a noi.

“ma certo, è ovvio!” mi sembra già di sentire le voci di qualcuno dire questa frase. Certo che è ovvio, ma è altrettanto facile applicare questa regola nella quotidianità? La risposta è una sola: no.

E lo so perché io non sono diversa da ciascuno di voi.

Quante volte la felicità è dipesa da persone o azioni esterne a noi? Tantissime volte.

Già da bambini. Il rapporto conflittuale con un genitore, un amico che ti risponde male, una interrogazione che non va proprio come avevamo immaginato..ed ecco che l’umore viene condizionato e cambia e con lui tutto quanto prende una piega negativa. E’ come una valanga, da una pallina di neve viene giù tutta la montagna e travolge ogni cosa! ESAGERATI!

Allora facciamo un passo indietro e analizziamo le cose per importanza. Non voglio dire che un’emozione negativa che ha generato in noi tristezza debba essere annullata e razionalizzata. Non siamo mica Terminator! Senza cuore e capace di trasformare tutto in freddi calcoli matematici! Ben vengano le emozioni, ben venga il cuore e soprattutto la pancia in tutto ciò che riguarda un concetto “astratto” come la felicità.

Il nostro passo indietro e la nostra analisi dovrebbero invece basarsi su un semplice concetto: la legge dell’attrazione.

E questo concetto è facilmente dimostrato.

Spesso arrivo a lavoro la mattina e le persone mi dicono (e ne sono felice) “Robi sei sempre allegra tu, mi metti il buonumore”… ma non è difficile sentirsi bene con se stessi.

Prima di tutto iniziamo la giornata con una sveglia più decente.

Non la solita sveglia martellante ma una suoneria più allegra, energetica, frizzante, alzarsi dal letto non sarà un supplizio se la prima cosa che sentiamo appena apriamo gli occhi è una canzone che ci fa venire voglia di ballare e di cantare.

Accendiamo la radio e ascoltiamo buona musica mentre, ancora saltellando, andiamo in bagno per prepararci. Guardiamoci allo specchio e facciamoci un bel sorriso accompagnato da un BUONGIORNO! Laviamoci la faccia con l’acqua fresca e immaginiamo un ruscello di montagna, circondato da fiori e farfalle (magari non tutti riusciranno a farlo, ma si può sempre provare ad immaginare quello che ci fa sentire bene), e poi iniziamo a farci delle coccole, piccole e brevi, senza “perdere tempo”, basta un sapone profumato o una crema idratante. Un bel caffè, se ci riesci qualcosa di buono da mangiare, (io non riesco a mangiare appena sveglia, ho bisogno di almeno un’ora), e poi vestirsi, con un po’ di colore possibilmente, make-up per le signore e via … a lavoro, pronti per iniziare una nuova giornata.

Ma quando siamo fuori, in macchina, continuiamo con la musica, cantiamo o ascoltiamo musica che ci mette di buonumore, e in fila al semaforo o in attesa della precedenza, guardiamo fuori dal finestrino, osserviamo questo mondo che ci circonda che è così bello, se solo noi lo guardassimo con gli occhi giusti.

Questo è un ottimo inizio per far sbocciare il sorriso da DENTRO, e non aspettare che qualcosa cambi FUORI per poter sorridere.

In questo modo, quando il sorriso sboccia da dentro, a sorridere sarà “tutta la faccia” non solo la bocca ma anche gli occhi e il naso :-)

Se ci predisponiamo positivamente al nuovo giorno, ringraziando di esserci, ringraziando di esistere, ringraziando di avere avuto la fortuna in mezzo a milioni di miliardi di atomi di essere NOI, quel mix di cellule con la nostra faccia, non solo la nostra giornata sarà più serena, ma impareremo un nuovo “meccanismo” che diventerà un rituale al quale aggiungere sempre qualcosa di nuovo e di bello, e questo essere positivi, secondo la legge dell’attrazione, funzionerà da magnete, attraendo nella nostra vita fatti e persone positive e allora quella felicità non dovremo più cercarla fuori, perché sboccerà dentro ognuno di noi, e soprattutto perché saremo noi la felicità.

1 commento:

ilaria orru di san raimondo ha detto...

Ogni mattina per me è sempre un momento di gioia e felicità. Sento la vocina di mia figlia che mi chiama. Questo dolce momento di tenerezza non ha prezzo....Appena la vedo, con i suoi grandi occhioni ricchi di amore e di voglia di vivere, il mio cuore è a mille.
Con un grande sorriso la prendo in braccio e cantando apriamo le finestre per far entrare la luce e dare il buon giorno a tutto quello che ci circonda.