Io accetto totalmente l'essere umano, così com'è, perchè solo in questo modo si può trasformare.
Certo, io ti accetto così come sei, ma il mio accettarti non significa che devi rimanere come sei: la mia accettazione significa che comunque tu sia, io ti rispetto, ti amo....

Io sto tentando un metodo totalmente diverso. Ti accetto così come sei, ma questo non significa che voglio che tu rimanga come sei. Ti amo come sei, ma ti amo perchè in te hai un enorme potenziale, una possibilità infinita di crescita: basta solo un piccolo sforzo, e puoi diventare luce per te stesso. (Osho)

venerdì 15 luglio 2011

Il Segreto.....

Forse alla fine il segreto è proprio questo.

Relazioni infelici, matrimoni falliti, tradimenti, libertà sessuale, casualità e poca voglia di impegnarsi in una relazione seria. Quali sono i motivi che ci portano a non sentirci realizzati nell’amore e in amore?


Gli uomini si lamentano perché le donne sono diventate interessate e materialiste, sempre lì a controllare l’estratto conto, il modello di decappottabile, dove le porta in vacanza, quale ristorante sceglie per la cena….e invece loro cercano donne di cui innamorarsi, dicono, con cui vivere romantiche serate a lume di candela “due cuori e una capanna”….ma poi incappano sempre nelle “zoccolone senz’anima” che gli svuotano cuore e portafoglio.


Le donne d’altro canto non sono messe meglio, hanno smesso i panni della crocerossina o di madre coraggio e si sono lanciate a capofitto nel lavoro, nella carriera e nella realizzazione personale, ritagliandosi piccoli spazi per il romanticismo che alla fine si traduce in pochi attimi di passione, mai con lo stesso uomo, perché tanto l’amore non esiste….e non sia mai che poi lui si aspetti di più da noi. Ed eccole qui le due categorie derivanti da questo comportamento malsano: categoria 1. vedi sopra; categoria 2. la frigida imbalsamata, priva di reazioni ormonali e incazzata con il mondo, maschile ovviamente.


Che diavolo sta succedendo???

Forse semplicemente ci siamo stancati di rivestire un ruolo, senza nemmeno un pubblico pagante ad applaudire alle nostre performance da attori nati.

Forse semplicemente le donne si sono stancate di fare la parte del “buco consolatorio” , ruolo rivestito per anni nella fantasia di ogni uomo sessualmente attivo e non. Forse semplicemente le donne si sono stancate di farsi “trombare” gratis e senza impegno, proprio come un’auto di cortesia.

Forse le donne si sono stancate di rivestire il ruolo del catino, quello nel quale l’uomo di turno riversa tutti i suoi problemi e le sue paranoie e poi, una volta piene fino all’orlo, venire mollate per un nuovo catino, magari più capiente.

Forse gli uomini si sono semplicemente stancati di non poter esprimere le proprie opinioni in merito a tutto quanto, perché considerati da sempre utili solo per pagare i conti e tacere.

Forse gli uomini si sono stancati di donne che non li considerano esseri umani capaci di emozionarsi e di soffrire.

Forse gli uomini si sono semplicemente stancati del nostro modo incomprensibile di dire e chiedere le cose, del nostro linguaggio da Settimana Enigmistica e poi di sentirsi dire la solita frase: tu non mi ascolti, non mi capisci.


Forse sarebbe ancora il caso di guardarsi negli occhi.

Forse dovremmo iniziare a dire le cose che vogliamo e quelle che non vogliamo, in modo assolutamente chiaro e lineare. Forse dovremmo semplicemente parlare, senza vergogna, senza paure, senza dare per scontate le risposte e usando un linguaggio comprensibile ad entrambi.

Forse dovremmo unire le palme delle nostre mani e sentire che dall’altro capo del nostro corpo c’è un essere umano, con sentimenti ed emozioni, un essere umano capace di ridere, soffrire, amare. Un essere umano fatto anche per ricevere e non solo per dare.

Ricevere è chiedere, così come dare è chiedere.

Non si può dare tutto e rimanere senza, e non si può prendere tutto senza preoccuparsi delle conseguenze.

Qui non è solo una questione di amore. Riguarda piuttosto la capacità che ognuno di noi ha di mettersi in discussione e di ammettere i propri limiti, senza per questo cospargerci il capo di cenere, ma solo trovando un punto di incontro che, ovviamente, vada bene per entrambi.

2 commenti:

CeccoDotti ha detto...

Bellissima prosa. E sembra quasi tutto vero.
Ma la realtà è un'altra, e lo sappiamo tutti.
Quello che dici a proposito dell'unione delle mani e di tutto il resto, compresi gli occhi che si guardano, è solo teoria. Bella quanto la prosa, ma teoria.
In pratica, lo sappiamo benissimo tu ed io, non è mai così.
Chi dà e chi riceve: due ruoli troppo spesso confusi e sempre in conflitto tra loro. Perché chi dà è convinto di dare molto, e chi riceve è convinto di aver avuto poco. Nessuno, alla fine, è mai disposto a cedere e a rinunciare per l'Altro.
E si ricomincia a discutere. E' la storia del Mondo. Sono scoppiate anche le guerre, per questo.
Continua a scrivere. Sei brava e scrivi cose piacevoli. Ma da lì a trovare soluzioni ce ne passa!
Baci da Papà

Roberta ha detto...

grazie daddy, è vero lo sappiamo bene e sappiamo anche che quando parlo di unire le mani e di guardarsi negli occhi è un po' un modo per dire: guardiamoci dentro e chiediamoci cosa siamo disposti a fare...personalmente credo ancora nell'amore e penso, nonostante tutto, che la soluzione per ogni conflitto sia parlare e accettare l'altro senza volerlo cambiare...nella realtà mi rendo conto che questo è un po' difficile che avvenga!...peccato però...sarebbe un ottimo inizio! è un po' come la ricerca di Shambala, luogo di pace e serenità, raggiungibile solo da esseri illuminati come il Buddha...baci